Il criterio ancora oggi troppo spesso utilizzato per valutare il peso di una persona è il BMI o Indice di Massa Corporea, cioè il rapporto tra peso e altezza. Se il valore è tra 18 e 25 il peso è considerato normale, se inferiore a 18 vi è magrezza, se è tra 25 e 30 sovrappeso e se superiore a 30 obesità. Le diete si basano spesso sul calcolo delle calorie e su una proporzione tra proteine, carboidrati e grassi.
In realtà i problemi sono molto più complessi.
Per esempio, ci sono diversi tipi di sovrappeso e obesità a seconda delle zone di distribuzione e accumulo del grasso. Particolarmente grave è l’obesità viscerale con accumulo del grasso nel fegato, nel muscolo e nei visceri, difficile da ridurre e causa, nel tempo, della sindrome metabolica e della formazione di uno stato infiammatorio generale.
Particolarmente grave è l’obesità sarcopenica, in cui all’eccesso di grasso specie viscerale si associano la perdita e l’inadeguatezza della struttura muscolo scheletrica.
Anche la magrezza può costituire un problema importante se è dovuta a una insufficiente e inadeguata massa muscolare: la sarcopenia di varia gravità.
Ciascun problema di peso va quindi valutato, oltre con esami ematochimici, mediante:
- Analisi approfondita della composizione corporea (BIA ACC Bio Tekna)
- Analisi della presenza di uno stato infiammatorio cronico solitamente presente
Gli obiettivi di qualsiasi strategia nutrizionale devono essere:
- Il recupero del peso-forma, che significa il normale rapporto tra le componenti strutturali del corpo
- Il recupero dello stato di salute dell’individuo e della sua performance psico-fisica
- La prevenzione delle malattie cronico-degenerative